Professore ordinario di Filosofia morale, titolare dei moduli di insegnamento di
Filosofia morale istituzionale e Filosofia morale (corso triennale), Etica pubblica ed Etica della vita (corso magistrale)
Direttore della Scuola di Studi Superiori "Giacomo Leopardi" per il triennio 2016/2019
Docente di Etica della vita e della cura, presso il Master interuniversitario in "Medicina narrativa, comunicazione ed etica della cura" (Università di Macerata, Dipartimento di Studi umanistici / Università Politecnica delle Marche, Facoltà di Medicina)
Presidente della Commissione per l'Abilitazione Scientifica Nazionale in Filosofia morale (2018/2020)
Vicepresidente della Società Italiana di Filosofia morale (2016/2019)
È stato Presidente del Presidio di Qualità di Ateneo (2013/2016)
È stato coordinatore del Dottorato di ricerca, indirizzo Filosofia e teoria delle Scienze umane / Filosofia, Storia della filosofia e Scienze umane (2008/2013)
E’ stato Presidente del Corso di laurea in Filosofia (1997/2003)
Direttore della Collana "Saggi", sezione di "Filosofia" (Editrice La Scuola Brescia) e della Collana "Percorsi di Etica" (Aracne, Roma)
I principali ambiti di ricerca nascono da una rilettura del pensiero agostiniano, condotta alla luce di alcune istanze della filosofia contemporanea, e riguardano i temi dell'identità personale, della "reciprocità asimmetrica", della cura e della fragilità, esaminati sotto il profilo della loro rilevanza morale
Sinossi:
Il dibattito sulla cura prende corpo nel pensiero antico sulla base di un approccio olistico, che si disarticola e si specializza con lo sviluppo della scienza moderna. Mentre l'autonomia del sapere scientifico finisce per dipendere interamente dal suo metodo riduzionistico, una linea parallela di riflessione filosofica tende ad assumere la fragilità come forma di insuperabile
finitezza e incomunicabilità dell’esistenza. Il compito che ci attende oggi è soprattutto quello di riconciliare il fragile e il prezioso, distinguendo e collegando un'accezione di cura in senso stretto (come risposta mirata ed efficace a un evento patologico o a un fenomeno difettivo) e un’accezione in senso ampio, che scorge nella cura la qualità fondamentale della relazione tra le persone. Una qualità che va protetta e promossa nello spazio pubblico, secondo una forma di reciprocità asimmetrica, alternativa sia all’approccio paternalistico sia a quello contrattualistico.
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Circolo Unificato dell'Esercito
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Lunedì ore 19.45
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